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Le debolezze della cooperazione transfrontaliera

Faiblesses

Difficoltà inerenti al confine

  • Confine come oggetto complesso

  • Luogo di cesura e tensione

Dei progetti transfrontalieri deboli

  • Scarsa portata dei progetti

  • Budget deboli

  • Instabilità politiche

Ostacoli amministrativi  

 

  • Differenze nei livelli amministrativi  

  • Mancanza di comunicazione tra gli attori

Paysage d'hiver

Difficoltà inerenti al confine

Il confine si definisce come l’oggetto di separazione tra due territori, e rappresenta un luogo di cooperazione ma anche di confronto. È di conseguenza spesso un luogo di competizione, segnato dalla storia, tra i due paesi. Ad esempio, i due Stati si disputarono territori come la Contea di Nizza, il Ducato di Nizza o la Savoia. Come diceva Piermay nel 2009, «La frontiera appare oggi come un oggetto complesso, luogo di relazioni paradossali». In effetti, la frontiera non rappresenta soltanto la delimitazione di un territorio, ma è anche la separazione tra diverse culture, abitudini, legislazioni, amministrazioni e lingue. Queste numerose differenze devono essere prese in considerazione dai diversi attori del transfrontaliero, ma si osserva una mancanza di conoscenze di questi ultimi, e questo rappresenta un importante ostacolo per lavorare in collaborazione. Inoltre, il confine tra Francia e Italia ha una geografia difficile, il mare e la montagna rappresentano degli ostacoli. Tutto ciò crea difficoltà alle relazioni tra i due paesi europei, che possono creare tensioni. La frontiera non è quindi solo un oggetto geografico, ma è un oggetto complesso, che può costituire un ostacolo alla cooperazione transfrontaliera. 

Difficultés liées à la frontière

Dei progetti transfrontalieri deboli

Nonostante i progetti transfrontalieri italo-francesi attuati, il loro impatto è ancora troppo debole. Essi hanno infatti risorse ancora limitate e i budget assegnati ad Alcotra sono modesti. I successivi programmi Interreg hanno avuto scarso impatto sulla performance economica dei territori frontalieri. I territori frontalieri sono sempre sul piano economico spazi patologici, spesso frammentati e squilibrati. Il problema è che non abbiamo un indicatore per misurare i risultati dei progetti. I progetti sono di scarsa portata, si limitano alla sfera pubblica e sono spesso soltanto alternative alla politica dei territori montani. Inoltre, la zona di cooperazione delle province italiane e dei dipartimenti francesi intorno al confine è molto stretta rispetto alle questioni territoriali. Né Lione, né Marsiglia, né Milano, né Genova fanno parte dei progetti transfrontalieri. Questi ultimi hanno quindi un campo d'azione troppo ridotto rispetto alle sfide della cooperazione. 

 

Le entità politiche che vogliono sviluppare l'integrazione dei territori frontalieri hanno talvolta molto più la volontà di affermarsi nei rispettivi quadri nazionali che la volontà di creare una vera comunità transfrontaliera. Pensano quindi solo al loro sviluppo personale e non a superare il confine per un territorio europeo armonioso, come lo desidera il programma Interreg. Prendiamo l'esempio di Torino, che utilizza la cooperazione con la Francia come strumento per avere più peso di fronte a Milano e a Roma. 

L'azione di queste entità politiche varia anche a seconda degli impulsi politici e delle elezioni. Le instabilità politiche rappresentano una minaccia per la cooperazione transfrontaliera, che dipende dagli enti locali e regionali dei due paesi. I progetti transfrontalieri non sono quindi mai del tutto acquisiti.

carte interreg.gif
Des projets transfrontaliers faibles
Pile de dossiers

Ostacoli amministrativi

Francia e Italia hanno amministrazioni diverse. Queste differenze di livello amministrativo rappresentano uno svantaggio per gli attori dei progetti transfrontalieri. Purtroppo, i rappresentanti eletti a livello locale non hanno ancora ricevuto una formazione sufficiente sulle sfide della cooperazione transfrontaliera e mancano di conoscenze sul funzionamento dei sistemi dei due paesi. In Italia si osserva un notevole decentramento, che conferisce anche alle regioni alcuni poteri legislativi esclusivi o condivisi. In Francia il livello regionale è più debole che in Italia. In effetti i poteri sono molto centralizzati a Parigi. Nell'Esagono vi sono diversi livelli amministrativi che devono convalidare i progetti: lo Stato, le regioni e i dipartimenti. Questi diversi livelli possono creare ritardi dalla parte francese. I progetti sono quindi più difficili da attuare a livello amministrativo in Francia che in Italia. Questa mancanza di parallelismo istituzionale costituisce un freno all'integrazione e alla cooperazione transfrontaliera. La mancanza di comunicazione tra le diverse collettività nazionali e tra i due Stati, e la mancanza di un sistema giuridico che inquadra la cooperazione transfrontaliera  frenano anche lo sviluppo della cooperazione transfrontaliera. 

Obstacles adminitratifs et territoriaux

© 2022 creato da Sarah De Francesco. Tutti diritti riservati.

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